Presentazione del romanzo - Fortezza di Smederevo 2012 - video

L'amore nel giardino di vetro

Come se Chagall avesse sognato nel giardino di Borges , è la prima impressione ringraziando al caleidoscopio letterale dell'autore. Visitando più profondamente i percorsi che si diramano, davanti a noi, i personaggi e le immagini fioriscono sempre di più. Dalla traiettoria ben temperata in tredici capitoli, raggruppati in movimenti, l'autore, utilizzando la differenza di giorni tra il calendario gregoriano e quello giuliano, volontariamente e coscientemente unisce le persone di tutte le fedi, razze e nazionalità sotto un unico ombrello.
L'intero trama nasce dall'afoso otium della festa di Capodanno, dell'ozio di Buenos Aires, perfetto per la revisione di fiducia scossa in sé stesso. Santuario culturale del sud, all'opposto di Parigi, viene improvvisamente posto al centro dell'attenzione. La certezza del Sole e della vita sulla Terra, mai così resistente. Ci sarà qualcuno che metterà in confronto il fatto che, proprio lui apparterebbe all'ultima generazione, prendendo in considerazione che sono passati quattro milioni di anni dal primo passo ragionevole di homo sapiens e che ogni giorno non trepidando viene esposto ai presentimenti abbastanza convincenti del mondo scientifico?
L'autore si pone questo interrogativo e, in prima persona singolare, assume il ruolo di protagonista, Lisandro. Con questo ci promette, almeno per un attimo, di distorcerci dalla posizione di osservatori passivi e silenziosi, davanti ai capricci del destino. Insulsamente, dal titolo si potrebbe stabilire che, si tratta di un altro manoscritto kitsch in mezzo alle inondazioni di omonimo richiamo stereotipico per un pubblico momentaneo.
Però, la seconda parte del titolo, che allude chiaramente all'effetto serra, nasconde tra le altre cose, l'amore complesso tra l'eroe Lisandro e l'eroina Solange. Se la diagnosi superficiale al tempo si smonta, questa opera gravida di senso, risorgerebbe sotto la forma di un romanzo metafora atipico. Già qui, noteremmo il sottile accento sulla fragilità dell'amore verso noi stessi, al di là della declamazione di negligenza umana e l'eccitazione della coscienza di anime vincolate. All'incontrario, il narratore si rivolge a tutto ciò come se gli sfuggisse dalle mani il tempo, tranne per quando si tratta del senso della sua vita, ovvero della Solange. Allora, la quotidianità si distrugge, in modo che, in alcuni tratti, sia all'autore che a lettore sembra che, esso stesso gestisce i fili della storia. Questo a volte gli permette di preannunciare il destino di certi personaggi, ma solo finché le briglie con un sorriso, ancora una volta non accettano il potere inesplorabile.
Tutto sommato, si attendeva a lungo che qualcuno con successo fa la rotta Atlantica con l'inchiostro latino - americano. E chi , dopo tutto sarebbe più pertinente, a condurre tutto ciò in opera di un appartenente del disubbidiente ethos serbo, uno dei desolati che, non si vergogna neanche di fare un brindisi nel momento fatale.
Con l'accompagnamento autobiografico, diario itinerario, con paesaggi saggi e con gli aromi d' enunciazione di viaggio , l'autore ha certamente contribuito alla flessibilità della struttura del testo.
Siamo liberi di chiamare Friedrich Nietzsche per un ricco banchetto, perché già da tempo nell'opera Umano, troppo umano lui stesso aveva messo da parte l'insieme dei scritti che ti insegnano a ballare e, di suggerirli uno di questi libri.

 


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